Riassunto: Silver Surfer ha scoperto che Zenn-La esiste ancora, intrappolata per anni in un’altra dimensione. Ma qualcosa è cambiato: il suo pacifico pianeta è ora sotto dittatura militare, e la sua amata Shalla-Bal ne è la spietata regina. Che cosa è successo dal loro ultimo incontro?

Ed ora che Frankie Raye è stata resuscitata, Silver Surfer volerà ancora da solo?

 

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#10 – Central Park

di Fabio Furlanetto

 

Anni fa

Gli abitanti di Zenn-La sono abituati al terrore. Dopo aver passato millenni nella più assoluta pace, da quando Galactus ha minacciato di divorare il loro pianeta sono stati vittime di numerosi disastri.

Shalla-Bal ne ha vissuti molti, ed anche qualcuno di più. Mentre il suo mondo inizia lentamente a svanire per colpa degli effetti del Dislocatore Quantico, sarebbe facile lasciarsi sopraffare dal panico. Ma lei è la Regina di Zenn-La, adesso, ed il suo popolo ha bisogno di lei.

-Dobbiamo fuggire, mia regina! – protesta il suo consigliere, afferrandola per un braccio.

Shalla-Bal cerca di liberarsi, cercando di raggiungere il sistema di comunicazione.

-Lasciami andare, Ell! Se solo potessi inviare un messaggio iperspaziale a Norrin...

-Il Dislocatore genera troppa interferenza, e nemmeno Silver Surfer ci raggiungerebbe in tempo: l’intero pianeta sarà inghiottito dal Metaverso in pochi minuti!

Tralasciando ogni parvenza di protocollo, il consigliere si carica la regina sulle spalle e nonostante lei continui a ribellarsi la porta verso una delle capsule spaziali.

Zenn-La ha abbandonato da millenni l’esplorazione spaziale, ma non significa che abbia dimenticato la tecnologia necessaria. Shalla-Bal aveva convinto il consiglio scientifico a cercare un modo per mettere in salvo la popolazione nell’inevitabile arrivo dell’ennesimo disastro.

Le mura dell’edificio stanno già diventando trasparenti: Zenn-La sta per scomparire.

-Non ho intenzione di abbandonare il nostro popolo, Ell Jor!

-Qualcuno deve salvare Zenn-La, mia regina – risponde l’uomo, spingendo Shalla-Bal all’interno della capsula senza tanti convenevoli.

La scialuppa viene spinta magneticamente a velocità straordinaria verso l’atmosfera; attraverso il suo oblò, Shalla-Bal può vedere il mondo sotto di sé svanire rapidamente.

-Ritornerò per salvarvi, lo giuro.

 

Oggi, pianeta Terra

Silver Surfer non ha mai trovato un luogo su questo pianeta che potesse considerare una casa, nonostante sia rimasto esiliato nella sua atmosfera per anni.

Ma il Sanctum Sanctorum del Mago Supremo di questa dimensione è uno dei pochi luoghi dove non si è mai sentito escluso; nonostante la sua educazione zenn-laviana sia stata dedicata alla scienza, c’è una stretta amicizia tra Silver Surfer ed il Dottor Strange.

-Resta ferma. Non sentirai alcun male – dice il dottore per rassicurare la stranissima paziente: una donna dalla pelle dorata e dai capelli di fuoco atomico, seduta sulla tavola di Silver Surfer che fluttua a mezz’aria. Una luce ultraterrena la avvolge, emessa dal terzo occhio volato sulla fronte del Dottor Strange. Dopo un attento esame, può ordinare all’occhio di rientrare nell’amuleto dorato che porta al collo.

-Ecco fatto. Sarà felice di sapere, signorina, che l’Occhio di Agamotto non ha trovato alcun segno di possessione demoniaca, influenza esoterica, duplicazione o innesti d’anima.

-Quindi non sono una copia? – chiede la ragazza.

-Lo escludo. Sei esattamente quello che sembri essere: Frankie Raye, l’Araldo di Galactus conosciuta come Nova.

-Visto? Non sono morta – si vanta la ragazza voltandosi verso Silver Surfer, che è in piedi a braccia incrociate con uno sguardo severo ed impassibile.

-Non al momento. Ti ho vista morire. [1]

-Adesso sto meglio.

-Potrebbe essere una diagnosi più accurata di quanto sembri, Norrin. Da quanto posso vedere, l’anima di Frankie non ha mai lasciato il suo corpo; è rimasto semplicemente... inerte, credo sia questo il termine più adatto... fino a quando i danni non sono stati riparati.

-Grazie per la buona notizia, dottore. Norrin, dobbiamo tornare subito nello spazio? – cambia rapidamente argomento Frankie saltando giù dalla tavola.

-Non ho idea di dove mi conduca il mio destino.

-E’ un sì o un no?

-E’ un no.

-Allora c’è una cosa che volevo fare una volta tornata sulla Terra...

 

Anni fa

Quando la capsula finalmente si riapre, Shalla-Bal coglie l’occasione di poter nuovamente respirare aria fresca. Ed immediatamente se ne pente, perché le tracce di acido solfidrico nell’aria entrano nei suoi polmoni. Maledice silenziosamente la genetica zenn-laviana: se fosse umana morirebbe entro pochi minuti, mentre su di lei l’effetto è solo quello di sentirsi bruciare ad ogni respiro.

-Bene bene, cosa abbiamo pescato oggi? – chiede l’alieno di fronte a lei.

Non ne riconosce la specie; è vagamente rettiliforme, ed abbastanza grande da poterla sollevare con facilità con un braccio solo.

-Mi chiamo [kaff] Mi chiamo Shalla-Bal, sono [kaff] sono la regina di [kaff] di Zenn-La  cerca di spiegarsi, tra un colpo di tosse e l’altro.

-Una regina – ripete l’alieno, annusandola. Nonostante i tentativi di liberarsi, la sua stretta è titanica.

-Mi chiedo quanto valga una regina nel mercato di oggi.

 

Oggi, pianeta Terra

Le mani dell’uomo tremano. Dovrebbe essere abituato a cose ben più strane, abitando a New York City, ma ci sono cose che non ti aspetti, non importa quanto provi a prepararti mentalmente.

-Ecco a lei – dice porgendo l’hot dog alla donna dalla pelle d’oro, che sorride caldamente quando i suoi occhi si posano sull’alimento.

L’uomo dalla pelle d’argento, invece, mantiene una faccia di pietra quando il venditore ambulante gli offre lo stesso alimento.

-Non necessito di energia chimica per il sostentamento del mio corpo – spiega.

-Ah... okay. Niente crauti, quindi?

-Lasci perdere, non sa cosa si perde. Quanto le devo? E’ da un po’ che non vengo a New York - chiede Nova, cercando di mettere un po’ più a suo agio il venditore.

-Non fatemi del male – risponde l’uomo.

-Quello è gratis. No davvero, quanto le devo?

-Questo è ridicolo – reagisce Silver Surfer, trasmutando l’hot dog nelle mani del venditore in oro purissimo e risalendo sulla propria tavola, trascinandosi dietro la donna.

-Avevo nostalgia di qualcosa di umano! Tu non pensi mai a qualcosa di stupido del tuo pianeta di cui senti la mancanza? – chiede Nova, trasmutando l’hot dog d’oro in una pila di monete da un dollaro.

-Nessuno sente la mancanza di Zenn-La – taglia corto Silver Surfer.

 

Anni fa

Shalla-Bal non sa su quale pianeta si trovi, né da quanto tempo. Da quando è arrivata qui è stata trascinata fuori dalla sua gabbia solamente per le prime visite mediche e per essere attentamente ripulita all’arrivo di ogni nuovo potenziale cliente.

Non la lasciano interagire neanche con le altre prigioniere. La maggior parte di loro non parla una lingua che lei conosca, e tutti i traduttori universali sono stati confiscati assieme alle altre proprietà.

Shalla-Bal ha lasciato il pianeta solo con il prezioso abito di seta di Sirio, che deve aver fruttato molti crediti a chi gliel’ha strappato. Il fatto che tutte le altre prigioniere indossino gli stessi stracci indecenti che l’hanno costretta ad utilizzare per mettere meglio in mostra la mercanzia non aiuta.

-Sorridi, principessa, oggi potrebbe essere il tuo giorno fortunato – le dice il gestore di questo negozio, un vecchio Skrull decrepito. Il suo corpo muta rapidamente forma in quello di una splendida matrona Shiar dalla scollatura scandalosa quando il cliente fa il proprio ingresso.

Un umanoide dalla pelle rossa che ostenta chili di gioielli dal valore inestimabile, quasi come tentativo di distrarre dalla sua obesità. Shalla-Bal non riconosce la specie del cliente e si sentirebbe in colpa a considerarlo assolutamente disgustoso, ma gli uomini che trascina dietro di sé legati da un guinzaglio d’oro hanno lo stesso colore della pelle pur avendo proporzioni umanoidi.

-Benvenuto, benvenuto! Abbiamo un’ottima selezione oggi! Quale fantasia possiamo soddisfare per lei? Una focosa combattente Kree? Una timida odalisca Ovoide? Una lussuriosa regina di Zenn-La?

-Regina? – ripete il cliente, voltandosi verso Shalla-Bal e sniffando una fine polvere gialla.

-Lei ha gusti raffinati! Guardi che fine esempio di regalità, solo per centomila crediti!

-Nessuno vende una regina per così poco. Dov’è il trucco?

-Non c’è trucco, signore! Questa è la regina del favoloso mondo di Zenn-La; i test genetici lo confermano. Forse un clone della vera regina? Forse un suo doppio da un’altra dimensione?

-Riportami a Zenn-La e sarai ricompensato debitamente – offre Shalla-Bal.

-Non l’ascolti, signore. Zenn-La è irraggiungibile dallo scoppio della Nega-Bomba. [2]

-Non importa, ho già tutto il denaro che si può desiderare. Ma una regina.. hmm. Cinquantamila.

-Novantacinquemila! E’ un affare unico!

-Per quel prezzo posso avere una ciocca dei capelli di quella vera e clonarla io. Sessantamila.

-Impianti mnemonici completi! Sistema immunitario zenn-laviano, a prova di qualsiasi malattia conosciuta! Ottantacinquemila è un prezzo onesto.

-Sessantacinquemila, e non un singolo credito di più.

-Venduta! Lei è un vero buongustaio ed un incredibile negoziatore, signore.

 

Oggi, pianeta Terra

Frankie Raye si china per tastare con mano il terreno bruciato. Molti dei bei ricordi legati a New York riportano la sua memoria a Central Park, ma l’immagine che ne ha è quella di un parco ricoperto di verde. Non di una zona di guerra.

-Questo non è solo degrado urbano. Che cosa è successo qui?

-Thanos – risponde Silver Surfer, la cui voce normalmente inflessibile lascia trapelare un’amara animosità quando pronuncia quel nome.

-Ne sei sicuro?

-E’ stato qui. E’ morto qui. Ne sono certo. [3]

-Eri anche certo che fossi morta pure io – lo punzecchia la donna.

-Sembra che la Terra fatichi sempre di più a restare isolata dal resto dell’universo. Ironico: da quando non sono più esiliato qui, sempre più esseri di altri mondi la visitano.

-Non ti ho mai sentito parlare molto di quel periodo, Silverado. E dire che non sei esattamente il tipo silenzioso.

-Non è stato un periodo piacevole. Anche se ammetto non è privo di ricordi positivi.

-Che non includono hot dog, apparentemente. Cosa avevi trovato di meglio?

-Ho stretto molte amicizie e realizzato il potenziale delle razze più primitive. Ripensando a quei giorni, però, provo maggiore nostalgia per la leggerezza dell’assenza di responsabilità.

-Non sono sicura di capire.

-Essere isolato dagli abitanti di questo mondo pesava sulla mia anima, certo, così come l’essere imprigionato al di sotto delle sue nuvole. Ma non avevo alcuna responsabilità sulle spalle; nessuno mi considerava un eroe.

-Non da quello che ho sentito. So per certo che tutti i Fantastici Quattro ti hanno sempre ammirato, anche se la Cosa non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura.

-Ora sono io a doverti porre una domanda, Frankie Raye. Ora che sei di nuovo nel mondo dei vivi, hai intenzione di restare su questo pianeta? Nessuno ti forza a lasciarlo.

Nova sospira. Recupera una manciata di terra bruciata e la fissa, stringendo la mano a pugno.

-Mi sono sempre sentita fuori posto, in un modo o nell’altro. Forse per colpa dell’essere cresciuta senza ricordare nulla dei miei genitori. [4] Diamine, ero il quinto membro dei Fantastici Quattro, dovrebbe farti capire quanto fossi di troppo.

-E nello spazio hai trovato te stessa?

Frankie Raye apre il pugno, ammirando la rosa che ora si trova tra le sue dita dorate.

-Non ancora, ma non vuol dire che abbia smesso di cercare. Possiamo andare ora, Norrin.

-Credo ci sia ancora un luogo che devi visitare – risponde Silver Surfer, volando via.

Nova lo insegue, fermandosi solo per guardare un’ultima volta dietro di sé per osservare lo splendore di Central Park, ripristinato dal Potere Cosmico.

 

Anni fa

Shalla-Bal non riesce a dormire. Come potrebbe? Il suo mondo è disperso e lei vive nello squallore, stipata nell’harem assieme a dozzine di altre prigioniere. Se solo riuscisse a mettere le mani su qualche mezzo tecnologico, non importa quanto primitivo... basterebbe un segnale radio, forse, e Silver Surfer arriverebbe a salvarla.

Il Sultano Rosso, come lo chiamano le schiave, deve sapere quanto Shalla-Bal dev’essere pericolosa. Ha cercato più e più volte di fuggire dall’harem o di istigare una rivolta, e come ricompensa è stata ripetutamente frustata.

L’ha definita un investimento: gli Zenn-Laviani invecchiano così lentamente che il Sultano Rosso e tutti i suoi schiavi moriranno di vecchiaia prima che a lei cresca un solo capello grigio. Ha intenzione di regalarla ad uno dei suoi figli o nipoti, una reliquia tramandata di generazione in generazione. A mettersi in mostra per loro, a soddisfare i loro impulsi bestiali.

Shalla-Bal viene scossa dalla propria disperazione dalla confusione generata da dozzine di schiave che corrono verso l’ingresso dell’harem. A differenza del solito, non c’è un campo di forza.

Potrebbe essere una chance per la fuga. Ma qual è l’utilità di provarci? Ogni altri tentativo ha portato solo dolore ed umiliazione.

Quando due schiave la sollevano per le braccia e la trascinano via, Shalla-Bal è convinta di essere diretta alla propria esecuzione. Si aspetta di trovarsi davanti il Sultano Rosso seduto sul proprio trono, attorniato dalle proprie guardie che impugnano fiere le proprie lance.

-Shalla-Bal di Zenn-La. Vorrei ci fossimo incontrati in circostanze migliori.

C’è un uomo seduto sul trono, ma la sua pelle è viola. E’ circondato dalle guardie, in piedi solo perché le loro teste sono state infilzate dalle lance. A giudicare dalla posizione delle loro braccia, però, devono essere state le guardie stesse ad immolarsi.

-Il mio nome è Saren Lotus. Sultano Rosso, sii un gentiluomo e dalle qualcosa con cui coprirsi.

Qualcuno appoggia un mantello sulle spalle di Shalla-Bal. Quando lei si volta può vedere il Sultano Rosso, ma lui non può fare altrettanto. Perché si è strappato gli occhi con le sue stesse mani.

-Bravo. Shalla-Bal, il Sultano Rosso ora farà qualsiasi cosa tu gli ordini. Digli cosa vuoi che faccia, e lui eseguirà. Oh, mi raccomando: sii sincera.

Shalla-Bal non sa chi sia questo straniero dalla pelle viola. E’ l’occasione di andarsene da questo inferno e salvare il suo pianeta, e dovrebbe coglierla.

Ma Saren le ha chiesto di dare un ordine, e per qualche ragione non può rifiutarsi. Potrebbe chiedergli di lasciarla andare... ma le ha anche chiesto di essere sincera.

-Metti fine alla tua vita – sono le sue spietate parole.

Il Sultano Rosso si muove con una velocità inattesa dalla sua mole: afferra il coltello dal manico tempestato di diamanti che porta sempre legato alla cintura e lo conficca nella propria giugulare.

Shalla-Bal urla quando il sangue le macchia il volto. L’inferno non è ancora finito.

-Non sentirti in colpa. Pensi che se lo meritasse – le dice Saren Lotus.

I pensieri di Shalla-Bal non potrebbero essere più diversi... fino a quando non ha sentito la sua voce.

Le urla lasciano spazio al silenzio. Non ha motivo di sentirsi in colpa, no, lui se lo meritava.

Saren Lotus sorride.

-Perché non parliamo un po’, Shalla-Bal?

 

Oggi, pianeta Terra

La lapide è estremamente semplice e diretta. Sotto la scritta “Frankie Raye” ci sono due date: quella della sua nascita, ed un’altra che non potrà mai dimenticare.

Il giorno in cui si offrì di diventare l’araldo di Galactus. [5]

-Immagino sia giusto così. Una parte della mia vita è finita quel giorno, quindi immagino sia giusto che sia stata considerata la mia morte – commenta la ragazza.

-Non è per questo che ti ho portata qui – sottolinea Silver Surfer, indicando l’epitaffio inciso sulla lapide: “chi salva una vita, salva il mondo intero”.

-Hai sacrificato la tua vita umana per salvare il tuo pianeta natale, Frankie Raye. Qualunque siano stati i tuoi motivi, è un sacrificio che non può essere sminuito. Un sacrificio che io comprendo.

-E lo rifarei. Ma cosa si fa quando si è già data la propria vita, e si riceve un’altra possibilità? Dovrei sacrificarmi un’altra volta, o tentare la fortuna tra le stelle?

-Se c’è una cosa che ho imparato sia durante il mio esilio che dopo di esso, Frankie Raye, è che le stelle non hanno le risposte alle domande su noi stessi.

-Norrin, a volte non riesco a capire se quello che dici è molto profondo o molto banale.

-Sta a te deciderlo – conclude Silver Surfer, alzandosi in volo per lasciare il pianeta.

Frankie Raye osserva la propria lapide, e sulla propria tomba accende un fuoco letteralmente eterno.

-Okay, l’ultima cosa che hai detto so che è banale – risponde, inseguendo un’altra volta l’ex araldo.

 

Mesi fa

La stanza è buia, completamente immersa nell’ombra tranne che per un cerchio luminoso al centro della stanza. Saren Lotus e Shalla-Bal sono le uniche persone ad essere illuminate; la luce riesce a malapena a scalfire chi li sta guardando.

-Saren Lotus di Telovi. L’Ordine Oscuro ti concede udienza – dice una delle voci dall’ombra.

-Vi ringrazio per il tempo concesso. Se ci incontrassimo di persona, però, sarebbe tutto più...

-Il tuo potere di persuasione ci è noto, Saren. Per questo sei stato scelto come nostro agente, ma non pensare neanche per un istante di poter controllare l’Ordine Oscuro.

-Valeva la pena tentare. Vi ho convocati perché intendo ricambiare la vostra generosità: così come voi mi avete procurato risorse ed alleati, io vi consegno nuovi adepti. Tocca a te, mia cara.

-Sarei onorata di far parte dell’Ordine Oscuro. Sono Shalla-Bal di...

-Sappiamo chi sei. Ma tu sai solo quello che ti ha detto Saren.

-So che avete molte risorse e che siete molto potenti.

-Sei una regina stimata. Ed il potere non manca ai tuoi alleati. Perché ti rivolgi a noi, Shalla-Bal?

-Sono una regina senza regno. In quanto ai miei alleati... Saren mi ha mostrato la verità su di loro, su quanto poco affidabili possono essere. Su quanto sia crudele e meschina la galassia.

-Lo sai che cosa pretendiamo dai nostri membri, vero?

-Fedeltà assoluta e la volontà di non fermarsi davanti a niente e a nessuno.

-E qual è la nostra causa?

-Il caos, la rivoluzione, il crollo dell’ordine costituito. Gli ideali non importano, le motivazioni non importano, il prezzo da pagare non importa: se l’universo si ferma, muore.

-E la ricompensa per chi si dimostra degno della nostra fiducia?

-La realizzazione dei propri sogni. La possibilità di cambiare la storia.

-Saren ti ha insegnato bene. Ma tu non condividi il suo obiettivo di costringere le civiltà avanzate a consegnare la propria tecnologia ai mondi più primitivi. Qual è la tua causa, Shalla-Bal?

-Salvare Zenn-La. Riportare il mio pianeta alla sua antica gloria. Far sì che il mio mondo sia rispettato e temuto. Che Zenn-La non conosca più la debolezza e la sconfitta.

La voce non risponde. L’unico suono è un indistinto sovrapporsi di sussurri incomprensibili.

-Cosa succede se negano il loro appoggio? – Shalla-Bal chiede a Saren.

-Saresti uccisa da un altro membro. Assieme a me.

-Ma tu perderesti l’occasione di raggiungere i tuoi scopi...

-A loro non importa. Il tuo desiderio può essere di salvare vite o distruggerle, per loro non fa alcuna differenza. Ai loro occhi, la totale devozione al proprio obiettivo è l’unica cosa che importa.

-Shalla-Bal di Zenn-La. Sosteniamo la tua causa; avrai a disposizione tutte le risorse necessarie. Benvenuta nell’Ordine Oscuro.

 

Oggi, pianeta Zenn-La

I delegati di Rigel non sembrano particolarmente a proprio agio. I tre ambasciatori sono seduti all’altro lato del tavolo rispetto a Shalla-Bal, che indossa una divisa nera e argento.

Ma non è questo ad innervosirli: a farlo sono le dozzine di membri dello Scudo Argentato, che indossano divise simili ed imbracciano fucili laser, e che circondano completamente il tavolo delle trattative.

-Dobbiamo protestare, Regina Shalla-Bal. Esiste un trattato di alleanza tra i nostri pianeti in atto da cinquemila anni – ricorda uno dei Rigelliani.

-Zenn-La ha molti nemici, Ambasciatore. E Rigel non si è mai mosso per aiutarci a difenderci.

-Non è della sua scorta armata che vogliamo discutere. Quanto di Saren Lotus.

-La nostra intelligence è certa che si nasconda su questo pianeta – interviene il secondo Rigelliano.

-Saren è un caro amico del nostro pianeta.

-Saren è un terrorista responsabile della morte di milioni di Rigelliani! Pretendiamo che sia...

-Pretendete? – ripete Shalla-Bal, alzandosi in piedi per far pesare il più possibile la sua statura, elevata rispetto a quella di un Rigelliano adulto.

-Zenn-La è il mondo più tecnologicamente avanzato dell’intera Galassia. E se la vostra intelligence è degna di questo nome, sapete che il Dislocatore Quantico la rende ora inespugnabile.

-Quindi ammette di possedere la stessa arma usata da Saren Lotus contro il nostro pianeta.

-Arma che ha messo Rigel in ginocchio. La vostra economia è in caduta libera, le vostre città in preda al caos, la vostra civiltà sull’orlo di una guerra civile. Ditemi, che cosa accadrebbe se Zenn-La invadesse Rigel?

-Ci sta minacciando, Regina Shalla-Bal?

-Sto avvertendo un alleato di non giocare con il fuoco – risponde la donna, tornando a sedersi.

I ricordi della sua umiliazione sono svaniti. I ricordi dell’idilliaca utopia sono evaporati. Tutto è stato sostituito da un’immagine: il vessillo di Zenn-La sostenuto dalla sua mano, sotto gli occhi benevoli di Saren Lotus.

-La Galassia sta per bruciare, Ambasciatore. Presto Rigel, e tutti gli altri mondi, dovranno decidere se chiedere a Zenn-La di spegnere l’incendio.

 

 

CONTINUA

 

 

 

Note

 

[1] Frankie Raye alias Nova è morta su Silver Surfer vol.3 #75 (in Italia su Silver Surfer Marvel Italia #2)

 

[2] vedi Operazione: Tempesta nella Galassia (in Italia, su Marvel Crossover #5)

 

[3] Non è andata precisamente così, ma vedi Vendicatori MIT #100 per i dettagli

 

[4] L’origine di Frankie Raye è stata rivelata su Fantastic Four #238 (in Italia su Fantastici Quattro Star Comics #10)

 

[5] Frankie Raye è diventata l’Araldo di Galactus su Fantastic Four #244 (in Italia su Fantastici Quattro Star Comics #16)